Acromegalia e Deficit di GH (GHD) nella donna

Acromegalia e Deficit di GH (GHD) nella donna

Ipogonadismo (Katznelson L., 2001), disordini mestruali, infertilità (Kaltzas GA. et al, 1999) e disfunzione sessuale (Celik O. et al, 2013), sono comorbidità ad elevata prevalenza nelle donne affette da acromegalia; il potenziale ruolo indipendente del pathway GH/IGF-1 nei suddetti disordini è poco chiaro, a causa di molteplici e ben caratterizzati fattori concomitanti. Ipopituitarismo, ridotta riserva di gonadotropine dovuta alla compressione o danno delle cellule gonadotrope ed iperprolattinemia nei tumori misti GH- e prolattina-secernenti determinano un disallineamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio che maschera gli effetti isolati dell’eccesso di GH (Unuane D. et al, 2011). Tuttavia, è stato ipotizzato che l’eccesso di GH/IGF-1 possa esercitare diretti effetti stimolatori sulla produzione ovarica e surrenalica di androgeni, o che tale eccesso possa determinare iperinsulinismo, convergendo in entrambi i casi nella condizione di iperandrogenismo e conseguente ipogonadismo (Katznelson L., 2001). Uno studio di coorte ha inoltre dimostrato un trend verso una correlazione negativa tra i livelli di GH ed estradiolo, ed una correlazione negativa tra GH ed SHBG, potenzialmente causa di aumento del testosterone libero, e della manifestazione clinica dell’iperandrogenismo (Kaltzas GA. et al, 1999). Nello stesso studio, i livelli di GH erano significativamente più elevati in donne acromegaliche con amenorrea, rispetto a donne acromegaliche con cicli mestruali regolari (Kaltzas GA. et al, 1999). Infine, i livelli di IGF-1 erano positivamente correlati con il volume ovarico medio, e con la presenza di fenotipo ovarico policistico in pazienti in fase attiva di malattia, suggerendo un coinvolgimento diretto dell’IGF-1 nelle alterazioni morfologiche dell’ovaio (Kaltzas GA. Et al, 1999). Piu scarsa è la letteratura scientifica sul ruolo del pathway GH/IGF-1 nella funzione sessuale. Uno studio caso-controllo ha dimostrato che pazienti con acromegalia hanno un’elevata prevalenze di disordini della sfera sessuale e depressione, e che l’IGF-1 ha una correlazione inversa con lo score FSFI, indipendentemente dal controllo biochimico di malattia (Celik O. et al, 2013). Inoltre, dati preliminari su una piccola casistica di pazienti dimostrano che, benchè la funzione sessuale non mostri associazione singola con l’immagine corporea percepita né con il disagio psichico, l’FSFI è negativamente correlato con l’età (Pivonello R. et al, dati non pubblicati). Il possibile ruolo diretto del GH nella funzione riproduttiva femminile è supportato da alcuni studi condotti in donne con GHD; infatti, benchè il GH sia dispensabile per la funzione riproduttiva in donne sane, una grossa proporzione di donne trattate per GHD durante l’infanzia è subfertile, e necessita di percorsi di procreazione medicalmente assistita per ottenere una gravidanza (de Boer JA. et al, 1997). La co-somministrazione di GH e gonadotropine in protocolli di induzione dell’ovulazione si è mostrata più efficace del solo trattamento con gonadotropine nel migliorare il rate di ovulazione, riducendo significativamente la dose di gonadotropine necessaria e la durata del protocollo di stimolazione (Homburg R. et al, 1990); inoltre, il trattamento sostitutivo con GH ricombinante per 6-12 mesi prima della gravidanza si è mostrato efficiente nell’ottenimento di gravidanze a termine, in donne affette da GHD (Giampietro A. et al, 2008).