Iperprolattinemia nella donna

Iperprolattinemia nella donna

Gli effetti dell’iperprolattinemia sulla funzione gonadica e riproduttiva femminile sono ampiamente caratterizzati (Colao A. et al, 2003; Eschler DC. et al, 2017). Pazienti con iperprolattinemia presentano frequentemente irregolarità mestruale, galattorrea o cicli regolari associati alla condizione di infertilità, dovuta a difetti della fase luteinica del ciclo mestruale (Eschler DC. et al, 2017). Prolattinomi di grandi dimensioni possono determinare insufficiente secrezione di gonadotropine associata ad effetto massa, tuttavia, sono riportati effetti diretti dell’iperprolattinemia; la funzione ovulatoria è ripristinata con successo dalla somministrazione pulsatile di GnRH, dimostrando che l’alterazione della pulsatilità del GnRH, e la conseguente riduzione di LH, sottende alle irregolarità del ciclo ovarico (Bergh T. et al, 1985). Inoltre, l’iperprolattinemia ha un effetto diretto di inibizione della steroidogenesi ovarica (Demura R. et al, 1982), riducendo i livelli di estrogeni durante la fase follicolare, ed interrompendo il feedback positivo necessario all’ovulazione (Glass MR. et al 1976). Uno studio prospettico volto a valutare la differenza di genere nella risposta al trattamento con cabergolina per 6 mesi ha mostrato che l’82% delle pazienti trattate con cabergolina ripristinava una regolare funzione mestruale (Colao A. et al, 2003). Infine, meno caratterizzata, in pazienti con iperprolattinemia, è la funzione sessuale; ridotta libido e dolore durante i rapporti sessuali sono spesso riportate dalle pazienti, in dipendenza del deficit di estrogeni (Unuane D. et al, 2011), tuttavia mancano solide evidenze e studi dedicati.